Il cane e l’alimentazione sostenibile

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Il cane e l’alimentazione sostenibile a lui dedicata è un bellissimo argomento, ma irto di insidie. Cosa significa “alimentazione sostenibile”, partiamo dalla definizione che da la FAO, che definisce l’alimentazione sostenibile come:

un’alimentazione a ridotto impatto ambientale, che soddisfa le linee guida nutrizionali dal punto di vista economico, dell’accessibilità e dell’accettabilità culturale

Dunque, cosa può significare dal punto di vista del cibo che utilizziamo per sfamare i cani?

chisono -zucca al cane

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Quali sono i bisogni nutrizionali del cane da seguire nell’alimentazione sostenibile?

Sgombriamo il campo da ogni dubbio: il cane è un carnivoro opportunista, significa che è un carnivoro che si adatta a mangiare altro se non può avere la carne.

I suoi bisogni nutrizionali sono principalmente proteine per i muscoli, grassi per l’energia, una certa quantità di verdure per le fibre e le vitamine, piccole integrazioni per aiutare il suo organismo. Quindi, non c’è un reale fabbisogno di amido, da cereali, pasta o polenta e non è culturalmente accettabile trasformare un cane in un animale vegetariano o vegano, per assimilarlo auna nostra scelta.

La mia ultima affermazione, non significa che non possiamo introdurre alimenti alternativi alla carne sporadicamente nel corso della settimana, ma il costo per l’ambiente di un cane vegetariano può essere superiore a quello di un cane prevalentemente carnivoro.

Scegliere gli alimenti in base alla disponibilità sul territorio e al costo economico

Il criterio del prezzo più basso, tanto è un animale, non è un criterio adottabile, se ragioniamo in termini di sostenibilità. Infatti, spesso ciò che costa poco ha viaggiato per migliaia di chilometri, perché è stato prodotto in paesi dove la manodopera costa meno, le regole per la qualità dei cibi sono meno stringenti che nell’Europa occidentale, il benessere animale non è minimamente considerato e l’eccesso di concimazioni e/o disinfestazioni è privo di un reale controllo.

Per questa ragione parlo di disponibilità sul territorio e costo economico. Ripartiamo dal concetto che un cane è un carnivoro opportunista e che se desidero il meglio per lui la carne dovrà rappresentare dal 70% allo 80% della sua alimentazione. Se avete un cane di taglia grande, come Rory che pesa circa 30 kg, alimentarlo con la dieta casalinga richiede un discreto impegno economico, che occorre valutare attentamente, ma se il cane che vive nella vostra famiglia pesa dai 5 ai 20 kg, l’impatto è più leggero.

Sostenibilità degli alimenti: il consumo idrico e l’impatto sul territorio

Sapete che per produrre un chilo di riso occorrono dai 3,000 ai 10,000 litri di acqua e per produrre un chilo di carne di maiale ne servono 6,000 di litri di acqua e 4,300 per un chilo di carne di pollo? E sto parlando di allevamenti intensivi, quelli estensivi hanno consumi minori.

Può apparire una provocazione, ma a partire dal 2023 non potremo più considerare l’acqua una risorsa infinita e gratuita. Dunque occorrerà valutare attentamente le scelte alimentari che faremo per i nostri cani e per noi.

Nell’interessante articolo “The green, blue and grey water footprintof farms animals and animals products”, sintesi dello studio di Mekonnen e Hoekstra, finaziato dall’UNESCO, occorre tenere conto del sistema produttivo: intensivo, sistema misto o pascolo. Gli autori per spiegare un dato controverso, i prodotti degli allevamenti intensivi consumerebbero meno acqua di quelli degli allevamenti al pascolo, differenziano le acque in verdi, blu e grigie e così le impronte idriche.

Differenti tipi di acque secondo l’articolo finanziato da UNESCO
Acque verdi, cioè l’acqua proveniente dalle precipitazioni e che è particolarmente rilevante per le coltivazioni (può evaporare o essere assorbita dalle piante).
Acque blu, cioè quelle provenienti dalle risorse idriche superficiali o dalle risorse sotterranee. L’acqua blu viene prelevata dall’essere umano e impiegata ad esempio per irrigare i campi e per vari settori industriali, compresa la zootecnia.
Acque grigie, cioè la quantità di acqua dolce necessaria a diluire gli inquinanti per permettere che la qualità delle acque raggiunga standard di qualità concordati. 
Tofu, prodotto dalla soia

La soia può far parte per il cane di un’alimetazione sostenibile?

Questa è una domanda difficile che mi sono rivolta tempo fa e ritengo non esista una risposta univoca.

Partiamo dai cani, si può introdurre il tofu come alimento proteico alternativo per un certo numero di pasti, ma esso non può sostituire completamente la carne. Ma la soia è una coltivazione sostenibile? Al momento mi sento di rispondere, purtroppo di no. Non tanto per la soia in quanto tale, che ha un consumo idrico non indifferente, ma migliora anche il suolo apportando azoto. Bensì perché il suo uso continuo e anche privo di senso nell’alimentazione degli animali mette a rischio l’ambiente. Infatti, per assecondare l’enorme richiesta di proteine della soia per la formulazione dei mangimi si sottraggono sempre più terreni alle foreste. La soia, fuori dall’Europa, è anche geneticamente modificata al fine di resistere a un particolare erbicida che distrugge ogni altra pianta.

Sono stati presi provvedimenti perché si trasformi in una coltura più etica, ma occorrerà verificare se sono effettivamente fatti rispettare.

Come comporre una ciotola sostenibile

Spero di farvi ridere affermando che per comporre una ciotola sostenibile occorre ragionare come le nostre nonne! Voglio dire che ci vuole della ragionevolezza e occorre liberarsi delle proprie personali convinzioni. Procediamo dunque con ordine e valutiamo cosa mettere nella ciotola del nostro cane:

  • Carne: fatta la scelta di seguire l’alimentazione ideale per il cane, a base principalmente di carne, è necessario scegliere cosa acquistare e dove acquistarlo. Scegliete se potete allevamenti rurali dove acquistare il pollame e allevamenti all’aperto o semi bradi per i bovini. Leggi anche Quale carne per i cani? Ecco come scegliere.
  • Pesce: è un alimento che non è gradito a tutti i cani, ma in caso del pesce ricco di omega 3 necessario almeno due volte a settimana. Meglio il pesce azzurro del salmone, perché ha un ciclo di vita più breve e assimila meno inquinanti. Non è necessario che tutta la quota proteica della ciotola sia di pesce azzurro, una piccola quota e il resto può essere carne. Il pesce azzurro acquistatelo del mediterraneo, se possibile. Per approfondire leggi Quale pesce dare al cane? 5 suggerimenti per una ciotola gourmet
  • Cereali: i cereali consumano acqua o terreno e se li dedichiamo all’alimentazione animale, anche alimenti per l’essere umano. Utilizziamo poco riso o polenta (10% della dieta) e compriamo locale. Scegli il cereale con il mio articolo I 5 cereali più adattial cane nell’alimentazione casalinga
  • Verdure: poiché il cane necessità di non più del 10% nella dieta vi suggerisco piccoli vasi di insalatina, che tufferete in acqua bollente per pochi secondi e sminuzzerete. Oppure coltivare una pianta di zucchine o mini carote in vaso. Sarete sicuri della qualità. Se non potete, comprate dagli agricoltori locali, di medie-piccole dimensioni e visitate le loro serre/campi. Scopri le verdure ideali per il cane in Quali verdure dare al cane e la ricetta del contorno perfetto
  • Oli e grassi: l’olio più sostenibile è l’olio di oliva: 1 kg di olio di oliva assorbe 0,4 kg di CO2 . Se lo ritenete, scegliete un olio Biologico, sono utilizzati meno fertilizzanti e antiparassitari, ma controllate, non sempre l’etichetta “biologico” è sinonimo di miglior valore. Una o due volte alla settimana integrate con olio di girasole, è più ricco di acido linolenico, importante per il cane. Vi sono oli di girasole da filiera controllata, che hanno un minor impatto ambientale. Impara ad abbinare olio e carni con Omega 3 alimentazione casalinga del cane: come abbinare l’olio giusto.

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